martedì 21 maggio 2013

un percorso "tuscolano"

Dal lavoro, cambiato a studio ed armato di felpa, scarpe da ginnastica, maglietta e pantaloncini, con sulla schiena uno zaino dove mettere chiavi e portafoglio, imbocco la Metro A a Piazza Irnerio e, uscito a Re di roma dopo una ventina di minuti, inizio un nuovo allenamento molto, anche troppo per i miei gusti, urbano. Faccio di necessità virtù ed inizio a sgambettare prendendo via Vercelli che mi permette di sbucare sulla Tuscolana. Dà lì, dopo un buon tratto pianeggiante, inizio la dolce e costante discesa che praticamente mi porta fino alla fermata Numidio Quadrato. Dopodiché giro a sx e prendo la decisamente meno trafficata e inquinata Viale dei Consoli (rispetto alla Tuscolana, ben inteso) e poi Don Bosco, con la gente che cammina sbirciando i tanti negozi di quelle zone, via dei Salesiani e poi ancora la meno commerciale Via Quinto Publicio, che prosegue oltre la Togliatti (raduno la sera di trans che alemanno anni fa aveva promesso di estirpare insieme alle prostitute...) e che diventa Via Raimondo Scintu passando dietro gli studi di Cinecittà dove si erge quell'orribile statua che regge una specie di torcia, arrivando infine a via di Torre Spaccata, appena dopo la rotonda.

7,6 km di divertimento , molto bene.

lunedì 20 maggio 2013

"Leggero, nel vestito migliore...

nella testa un po' di sole e in bocca una canzone"...

In questo momento questo è lo spirito con cui corro, con cui cerco anche di vivere. Spesso ci riesco, a volte no e lo accetto. Da una parte il passato, coi suoi ricordi, dall'altra la strada che si apre, con le sue incognite, sfide, e con la voglia di fare la propria parte, cercando di farlo in modo quasi disimpegnato.

Leggero, appunto.

Leggero da ogni impegno che in realtà non è così importante, libero (o almeno a volte ne ho l'illusione) di poter gestire le priorità della vita, che sono e rimangono pochissime fortunatamente. Libero dalla tv, dalla continua connessione cui accennavo qualche post fa. Nei limiti del possibile. Leggero e stimolante come la conversazione, del tutto casuale, che sabato pomeriggio ho avuto con una persona sulla cinquantina che mi ha colpito per la sua voglia di vivere, di soddisfare la propria curiosità accettando l'idea di trasferirsi in un altro Paese (aveva scelto il Costa Rica per varie motivazioni...), del suo legame con la figlia di 5 anni, che in realtà è l'unica cosa che per adesso ancora gli impedisce di spostarsi. Mi sono rimasti addosso i suoi occhi stanchi, stanchi di vedere questa Italia, fatta di continue quanto estenuanti discussioni su IMU, IVA al 22%, governo inciucio, Berlusconi, storie di escort, condoni, condanne che non verranno scontate, realities... Non era quel tipo di conversazione che, come a volte succede, va degradando in un disfattismo puro e semplice. C'erano idee, spunti, riflessioni...mi ha raccontato dei suoi viaggi in Brasile, Australia, Caraibi, Olanda...e quando sono tornato a casa mi è rimasta addosso quella sensazione stimolo per cercare nuove vie.

Perché forse la vita non  è tutto qui.