E' sorprendente la facilità con cui delle informazioni stampate su libri di running e scritte da persone che di running dovrebbero intenderse, e parecchio, siano in realtà delle mezze verità.
E le mezze verità ho sempre pensato che siano peggio delle bugie.
Nel libro che ho comprato qualche tempo fa, e mi riferisco a "il grande libro della corsa" di amby burfoot, libro consigliato, come si può leggere dalla copertina da niente di meno che da runner's world, ho trovato in più di un'occasione delle irregolarità e delle approssimazioni non accettabili.
Alcune informazioni che vengono date sono a mio parere da scartare.
1) IL METODO FIRST: nel libro viene descritto come un ottimo metodo per poter raggiungere il massimo delle proprie potenzialità.
- Ma se così fosse perché i campioni non seguono questo metodo?
- Già il motto "allenati di meno, correrai più forte" lascia il tempo che trova.
- I miglioramenti che il metodo first sicuramente apporta non sono sinonimo di miglioramenti senza pari. In altre parole: se una persona che dovesse iniziare a correre adottasse il metodo first avrebbe di certo dei miglioramenti, anche notevoli, rispetto ai suoi tempi iniziali, ma se quella stessa persona si allenasse bene (per "bene" intendo dire da una persona esperta) 5 o 6 volte la settimana avrebbe un miglioramento assai maggiore rispetto al metodo first. Naturalmente aumenterebbero anche le possibilità di infortunio, ma d'altronde questo farebbe parte del gioco.
2) IL TEST DI YASSO:
viene descritto come il test che basta farlo e ti dice quanto correrai la maratona. Il modo di proporlo quindi nel libro è un po' fuorviante e semplicistico, tendendo a confondere la conseguenza (il test) con la causa (l'allenamento). Dal libro si legge "volete correre la maratona in 3 ore e 30 minuti? Allora allenatevi a ripetere dieci volte gli 800 metri in 3 minuti e 30 secondi. Tra una corsa e l'altra fate jogging per lo stesso tempo impiegato per un allungo. Niente di più semplice". E certo: io per esempio, che non sono per ora in grado di correre 42 km di fila, mi metto a fare il test di yasso e magari ci metto 3' e 50'' di media. Quindi in teoria impiegherei 3ore e 50' circa a coprire la distanza di una mara. In pratica non finirei la mara se volessi tenere quel passo. Un atleta fortissimo sui 10.000 m farebbe il test di yasso con tempi eccelsi, ma senza un adeguato allenamento sui 42 km non potrebbe mai rispettare quei tempi in maratona, e se tentasse di tenerli sarebbe costretto a fermarsi prima spompato. In sintesi: il test di yasso vi dà solo una indicazione, con una precisione ottima sulla mara, ma solo se ci si è preparati nel giusto modo per i 42 km.
3) "non dimagrirete se correrete di più e mangierete di meno perché il corpo tenderà ad ibernarsi" nel senso che tende a consumare meno calorie e quindi a non perdere peso...
Provate a farlo e poi ditemi se non dimagrirete.
Il mondo è pieno di millantatori... quando penso ai politici che in tv parlano di cose che conoscono solo in materia superficiale.
RispondiEliminaAlcune volte li ho sentiti(indistintamente dal colore) pontificare su un argomento che si da il caso io conosca in maniera approfondita ..beh ....ho avuto la stessa sensazione che hai provato tu.
Gian Carlo,
RispondiEliminail fatto è che da un giornalista sportivo ed ex campione della maratona di boston non me l'aspettavo proprio. Eppure...