In questo post esco dalla tematica della corsa per spaziare brevemente su un altro argomento e porre qualche domanda a me stesso ed a chi ha la pazienza di leggere 'ste righe.
Partito giovedì sera, dopo che da tempo non andavo al cinema, con l'intenzione di vedere World War Z, ho poi optato per necessità di orario per Pain & Gain, film che racconta con ironia accattivante una storia realmente accaduta tra il 1994 ed il 1995 negli Usa.
Ma non è di questo film praticamente visto per caso, e che tutto sommato mi è pure piaciuto, che voglio parlare, ma di un altro: durante la breve reclame (da quanto non uso sta parola?) di 30minuti che precede oramai da anni i film nelle multisale, hanno pubblicizzato il primo lungometraggio di Kubrick del lontano 1953: Fear and desire, film che lo stesso regista non volle mai mettere in circolazione definendolo "un disegno di un bambino sul frigorifero". Il film è in 100 sale italiane ieri, oggi e domani (tanto per parafrasare un altro titolo...).
Di solito non mi pongo problemi morali, figuriamoci per il cinema, ma non nascondo che mi sono chiesto se in fondo sia giusto che un'opera, che un autore ha deciso di non voler diffondere, possa essere messa in circolazione. Già dal trailer ho notato uno stile sicuramente innovativo rispetto a quello legnoso che spesso caratterizzava i film anni '50; sembrerà strano ma gli stessi attori appaiono smaliziati rispetto ai loro colleghi e forse anche per questo, la curiosità di vederlo ce l'ho, eccome.
Insomma...si tratta di uno dei più grandi registi di tutti i tempi, il film magari sarà anche deludente e se lui ha deciso di non renderlo noto (entro i limiti del possibile) di sicuro le sue ragioni le avrà avute, ma come si può pretendere di cancellare un'opera cinematografica in un'arte, il cinema appunto, dove se "fai" qualcosa devi pur sapere che, che ti piaccia o no, quel qualcosa potrà essere riprodotto all'infinito e trapelare contro ogni tuo tentativo di distruggerlo?
“Quando i “vorrei” diventano “voglio”, quando i “dovrei” diventano “devo”, quando i “prima o poi” diventano “adesso”, allora e solo allora i desideri iniziano a trasformarsi in realtà.”
martedì 30 luglio 2013
venerdì 26 luglio 2013
l'imbarazzo della scelta
Nell'attesa che la classifica della corsa de noantri venga pubblicata, e inizio dopo cinque giorni a chiedermi se questo avverrà, l'altra sera in compagnia di amici (che col podismo ormai ci sono dentro più di me o si stanno facendo coinvolgere sotto l'influsso mio e di Ale) sono uscite un paio di proposte podistiche:
la prima è la est!est!est!triathlon prevista per sabato14 settembre alle ore 14.00 e suddivisa in 750 m a nuoto, 21,1 km in bici e 5 km di corsa;
l'altra e la 2° Atina no limits beer trail, 12 km che si correranno il 15 settembre e caratterizzata dal fatto che i ristori consisteranno in boccali di birra.
Sicuramente entrambe divertenti, ma con una leggera preferenza per il triathlon.
Non nascondo di avere delle riserve per il trail di Atina, memore di quanto provato sul Monte Soratte poche settimane fa e che mi spinge a dire che solo con un'adeguata preparazione posso permettermi di correre un trail a settembre, altrimenti meglio puntare altro.
La terza via, dove ho più esperienza, rimane quella di correre una o più 10-12 km su asfalto o misto, con percorsi pianeggianti o con salite non estenuanti da trail, e settembre è un mese che nel lazio offre varie opportunità, quelle che mi sembrano più interessanti a prima vista sono:
08 settembre corsa del cuore - 10 km a Morolo - FR
15 settembre - 1° corsa del pane Genzanese - 9,8 km a Genzano - RM
15 settembre - Memorial don Luigi Marchetta - 10 km a Marina di Minturno - LT
22 settembre - Maratona lago del salto - 42, 21 e 8 km a Fiumata - RI
22 settembre - Straviterbo - 8 km -VT
22 settembre - Africa per non dimenticare - 10,6 km Alatri - FR
28 settembre - Urban Trail - 10 km - VT
29 settembre - Corricolonna - 10 km a Colonna - RM
Non rimane quindi che da scegliere e, qualsiasi sia la scelta, mettersi sotto.

l'altra e la 2° Atina no limits beer trail, 12 km che si correranno il 15 settembre e caratterizzata dal fatto che i ristori consisteranno in boccali di birra.
Sicuramente entrambe divertenti, ma con una leggera preferenza per il triathlon.
Non nascondo di avere delle riserve per il trail di Atina, memore di quanto provato sul Monte Soratte poche settimane fa e che mi spinge a dire che solo con un'adeguata preparazione posso permettermi di correre un trail a settembre, altrimenti meglio puntare altro.
La terza via, dove ho più esperienza, rimane quella di correre una o più 10-12 km su asfalto o misto, con percorsi pianeggianti o con salite non estenuanti da trail, e settembre è un mese che nel lazio offre varie opportunità, quelle che mi sembrano più interessanti a prima vista sono:
08 settembre corsa del cuore - 10 km a Morolo - FR
15 settembre - 1° corsa del pane Genzanese - 9,8 km a Genzano - RM
15 settembre - Memorial don Luigi Marchetta - 10 km a Marina di Minturno - LT
22 settembre - Maratona lago del salto - 42, 21 e 8 km a Fiumata - RI
22 settembre - Straviterbo - 8 km -VT
22 settembre - Africa per non dimenticare - 10,6 km Alatri - FR
28 settembre - Urban Trail - 10 km - VT
29 settembre - Corricolonna - 10 km a Colonna - RM
Non rimane quindi che da scegliere e, qualsiasi sia la scelta, mettersi sotto.
domenica 21 luglio 2013
ad una la coppa, all'altra l'applauso

sito fonte foto: podisticaesolidarietà
martedì 16 luglio 2013
c'è una corsa che batte nel cuore di roma

Una competizione, manco a dirlo, corsa in una delle zone più suggestive della capitale, agli antipodi delle ultime due gare a cui ho partecipato (boccea running e trail del Monte Soratte). Una gara breve, dato che non si superano i 6,5 km e volutamente semplice, considerando che la classifica non indica i tempi di arrivo, ma solo l'ordine di arrivo.

Quindi niente tds, real time...qui se partecipi pensa solo a correre forte quanto puoi e ad arrivare. Presenti stavolta, oltre naturalmente ad Alessandro, anche Costantino (da pirata). Insomma, si preannuncia una bella giornata.
Per chiudere, dall'alto in basso: locandina della gara (identica praticamente a quella delle precedenti edizioni), il logo del XIII rione Trastevere di Roma ed infine Via della Lungaretta come doveva apparire nel 1880 (E.Franz - fonte wikipedia).
giovedì 11 luglio 2013
un'altra gara ancora (ci sto prendendo gusto)
Altro bivio, altra scelta da fare. Stavolta tra la Corsa de noantri del 21 luglio e la 11 km di Tarquinia (10 km sul sito di
Mario Moretti Podismo) del 20 dello stesso mese. No trail o campestri stavolta.
Gare sciolte, da correre senza dover star troppo attenti a dove mettere i
piedi. La prima già fatta nel 2012, spedita, piuttosto breve e suggestiva.
Quella di Tarquinia no invece ed anche per questo mi farebbe piacere esserci, così con l'occasione vedo anche la cittadina. Tra l’altro quest’ultima gara si corre alle 19.00
prima di cena, col fresco, e l’idea mi piace parecchio.
Avvisato chi so io, attendo che raccolga il guanto di sfida, prima di festeggiare quel che ognuno di noi ha da festeggiare a breve.
mercoledì 10 luglio 2013
brevi percorsi urbani
Questo il giretto (con varianti che di tanto in tanto inserisco) di 7,3km circa, in giro per il quartiere di Cinecitta' est, che la mattina alzandomi alle 6.00, due volte durante i feriali, ho la pensata di fare.
Chiuso recentemente al mostruoso tempo di 40'06'', con le gambe che si stanno ancora svegliando. Allenamento breve, 100% urbano, prevalentemente su pista ciclabile.
Percorso: pianeggiante per 2,4 km, fino a viale Ciamarra, leggermente in discesa per 600 metri correndo lungo Via Stefano Oberto, nuovamente pianeggiante (voltando a sx) per il breve tratto di 150 metri di Via Rizzieri e finalmente in salita leggera e costante per 850 metri imboccando via Walter Procaccini. Dopo la salita prendo un'altra volta Viale Ciamarra, a dx per la stradina pedonale che mi porta su Via Leonardi, giro a sx per Via Rizzieri e infine percorro l'ultimo tratto in senso inverso rispetto a come l'ho iniziato, cercando negli ultimi 2 km di allungare nei limiti del possibile dato che le gambe ormai si sono un po' sbrigliate.
Un allenamento che inizio quasi smadonnando (manco me lo imponesse qualcuno) con gli occhi ancora chiusi e termino con una bella sensazione che mi porto appresso tutto il giorno.
Chiuso recentemente al mostruoso tempo di 40'06'', con le gambe che si stanno ancora svegliando. Allenamento breve, 100% urbano, prevalentemente su pista ciclabile.
Percorso: pianeggiante per 2,4 km, fino a viale Ciamarra, leggermente in discesa per 600 metri correndo lungo Via Stefano Oberto, nuovamente pianeggiante (voltando a sx) per il breve tratto di 150 metri di Via Rizzieri e finalmente in salita leggera e costante per 850 metri imboccando via Walter Procaccini. Dopo la salita prendo un'altra volta Viale Ciamarra, a dx per la stradina pedonale che mi porta su Via Leonardi, giro a sx per Via Rizzieri e infine percorro l'ultimo tratto in senso inverso rispetto a come l'ho iniziato, cercando negli ultimi 2 km di allungare nei limiti del possibile dato che le gambe ormai si sono un po' sbrigliate.
Un allenamento che inizio quasi smadonnando (manco me lo imponesse qualcuno) con gli occhi ancora chiusi e termino con una bella sensazione che mi porto appresso tutto il giorno.
martedì 9 luglio 2013
riflessioni sul trail
Completati 12 km in 1h
25’ e 11’’ arrivando 91° a circa
14’ di ritardo da un Ale che anche stavolta, in salita, conferma di essere forte,
piazzandosi al molto più interessante 47°
posto.

Due i principali
motivi, fra loro collegati.
Il primo è dipendente
dal tempo ed al tipo di terreno degli allenamenti: le tre/quattro sessioni che
dedico alla corsa sono spesso su strada asfaltata o sterrata, ma
prevalentemente pianeggiante o con salite piuttosto brevi, del tutto o quasi
inadatte a correre un trail come quello di domenica scorsa;
il secondo è che gare
sullo stile del Monte Soratte sono caratterizzate, per quei pochi che non lo
sapessero, da tratti in cui non di rado ci si ritrova in fila indiana a dover
salire su rocce o sassi spigolosi, tenendosi con le mani alle fronde per non
scivolare malamente, con l’elevato rischio di infortunarsi, minando mesi di
allenamento (e lo stesso dicasi in discesa).
Sono del parere che per correre
bene un trail bisogna allenarsi anche
su percorsi trail, per adattare mente e corpo a quello che più o meno ci aspetterà
in gara.
Di avvenimenti come quello di S. Oreste ne ho fatti solo un
paio, non rinnego assolutamente nulla e molto probabilmente, anche se tornassi
indietro, vi parteciperei di nuovo. Ma per il futuro, senza un’opportuna
preparazione, non mi sento di correrli.
Accetto tranquillamente l’idea di sporcarmi, di correre col
freddo o sotto la pioggia battente, e mi tengo lontano da quei fighetti che
alla minima difficoltà si lamentano, dimostrando che evidentemente il loro
amore per la corsa lascia abbastanza a desiderare. Sto anche apprezzando le
salite, che mesi fa disdegnavo e per pigrizia quasi evitavo, mentre ora, nei
limiti di quanto le zone verdi di Roma concedono, vado pure a cercare.
Ma per quanto riguarda specificamente il trail, questo si
deve organizzare come si deve e, aldilà degli aspetti avvincenti che sicuramente
offre merita però la massima attenzione: quando sei in gara non puoi
improvvisare o tanto meno ingannare nessuno; sei lì con te stesso e le tue
gambe; e quando in salita arranchi e pensi di non farcela capisci a fondo perché
bisogna prepararsi, mentalmente e fisicamente, con molta cura.
domenica 7 luglio 2013
prendete una bella domenica calda di luglio
...prendete due amici che decidano in quella domenica di aver la geniale pensata di andare a fare una garetta podistica. Non una qualsiasi, ma un bel trail, tosto pe’ di tosto. Prendete 'sto trail di 13 km circa e caratterizzato per un lungo tratto centrale da un salitone infernale che ha costretto gli atleti, oltre che a camminare in fila indiana, ad aiutarsi con le mani per uno pseudo-sentiero frequentato durante l’anno unicamente da animali selvatici. Che succede?
Succede che mentre uno l’ha già terminato e da un pezzo, l’altro sta ancora nel bosco imprecando e cercando di non prendersi una storta sia nella lunga salita di 3 km abbondanti sia nel discesone prima dell’arrivo.
Ed al traguardo, mentre il sottoscritto vede il suo amico già fresco e riposato e vorrebbe mandarlo affettuosamente a quel paese, quest’ultimo gli fa un sorriso e lo incoraggia sinceramente.
Ed allora fanculo la fatica, la salita, il caldo, e il sottoscritto arriva sì stanco, ma felice, e ringrazia pure quel suo amico.
mercoledì 3 luglio 2013
domenica sulle montagne russe del Monte Soratte.
Cambio di direzione: domenica 7 luglio, anche se inizialmente le intenzioni erano di correre la forse più "umana" 10 km di Lariano, sarò al Trail di 13,5 km del Monte Soratte, convinto da un Ale che rende facile, parlando, le cose. E di questo gli sono grato.
Sono coraggioso o temerario? Opto per la prima ipotesi e domenica ne avrò forse conferma. Quel salitone che riporto nell'immagine mi intimorisce, nonostante Ale al telefono cercava di minimizzare. Si tratta di salire di 400 metri in meno di 2600 metri su sterrato (pendenza del 15,8%).
Non credo di essere preparato a questa sfacchinata, ma male che vada alternerò corsa a camminata.
Non credo di essere preparato a questa sfacchinata, ma male che vada alternerò corsa a camminata.
Qui sotto un grafico che spiega meglio di ogni chiacchiera (grazie Alessandro):
Un Trail abbastanza "ignorante" che, almeno stando a questi dati, parte da 430 m per scendere a 287 m dopo 4800 metri, e fin qui va bene, anche troppo. Da quel momento c'è il salitone fino al km 7,4 che termina ad un’altezza di 695 m e poi di nuovo discesa dopo 3800 metri a 225 m. Infine si risale, ma qui preferisco fermarmi (a scrivere).
La tentazione di correrla sta gara è molto forte. Ed allora...'nculo ai timori.
lunedì 1 luglio 2013
correndo tra boschi, comunque
Ieri sera, durante l'ottimo allenamento di un'oretta scarsa al parco degli acquedotti con Ale, 11,5 km corsi sullo sterrato, si parlava (più lui perché io dopo un po' rimanevo a corto di fiato) sulla prossima gara da fare. Le distanze ottimali, parlo per me, si aggirano quest'anno sui 10 km, trascurando temporaneamente mezze maratone o comunque distanze maggiori ai 14km.
Ed il 7 luglio sono uscite un paio di cosine interessanti:
la prima è il XIII Trail del Monte Soratte, gara di 13,5 km caratterizzata da un dislivello di 1000 m, quindi molto probabilmente ancora fuori dalla mia portata, che sulle salite non ho ancora tenuta (la Boccea running me l'ha insegnato, se ce n'era bisogno);
la seconda è la III edizione della Corri tra i boschi della fonte Ontanese, percorso di 10 km circa (la stessa locandina non lo specifica) che si tiene a Lariano, una gara forse meno impegnativa della prima e con dei saliscendi che riesco a gestire meglio, spero.
L'importo per partecipare è rispettivamente di 10 e 8 euro, con la possibilità per entrambi di iscrizione fino a 30' prima della partenza (in tal caso per Lariano l'importo sale a 9 euro).
A breve scioglierò le riserve, sarei orientato più verso Lariano, per un discorso non tanto legato alla distanza (alla fine 13,5 km li copro) quanto al dislivello di Soratte al quale non mi sento, onestamente, preparato.
Ho imparato che le gare, qualsiasi tipo di gara, non va mai improvvisata. Ognuna, anche quella apparentemente più banale, merita il giusto rispetto.
Sempre graditi commenti, in particolare se riferiti alle due gare menzionate, o su una di esse, magari da parte di runners già esperti. Ben accette anche indicazioni e suggerimenti di altre gare interessanti sui 10 km a Luglio-Agosto nel Lazio e regioni limitrofe.
In ogni caso, buon allenamento a tutti.
Ed il 7 luglio sono uscite un paio di cosine interessanti:
la prima è il XIII Trail del Monte Soratte, gara di 13,5 km caratterizzata da un dislivello di 1000 m, quindi molto probabilmente ancora fuori dalla mia portata, che sulle salite non ho ancora tenuta (la Boccea running me l'ha insegnato, se ce n'era bisogno);
la seconda è la III edizione della Corri tra i boschi della fonte Ontanese, percorso di 10 km circa (la stessa locandina non lo specifica) che si tiene a Lariano, una gara forse meno impegnativa della prima e con dei saliscendi che riesco a gestire meglio, spero.
L'importo per partecipare è rispettivamente di 10 e 8 euro, con la possibilità per entrambi di iscrizione fino a 30' prima della partenza (in tal caso per Lariano l'importo sale a 9 euro).
A breve scioglierò le riserve, sarei orientato più verso Lariano, per un discorso non tanto legato alla distanza (alla fine 13,5 km li copro) quanto al dislivello di Soratte al quale non mi sento, onestamente, preparato.
Ho imparato che le gare, qualsiasi tipo di gara, non va mai improvvisata. Ognuna, anche quella apparentemente più banale, merita il giusto rispetto.
Sempre graditi commenti, in particolare se riferiti alle due gare menzionate, o su una di esse, magari da parte di runners già esperti. Ben accette anche indicazioni e suggerimenti di altre gare interessanti sui 10 km a Luglio-Agosto nel Lazio e regioni limitrofe.
In ogni caso, buon allenamento a tutti.
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