Quanto è importante nella vita il disconnettersi?
Personalmente credo sia fondamentale.
Disconnettersi sì da internet, cellulari, smartphone, facebook,
wazzup, email, blog, televisione, e dalle infinite cose inutili con cui la
pubblicità quotidianamente ci bombarda facendole passare come beni e servizi in
grado di soddisfare bisogni importantissimi, senza i quali sarebbe invalidante anelare un’esistenza felice. Disconnettersi dai telegiornali e dalle persone che non
senti mai e che ti mandano gli auguri solo a natale e nelle cosiddette feste
comandate.
Ci sono fasi in cui è opportuno disconnettersi anche
dalle persone a cui siamo affettivamente legati, con cui abbiamo ottimi
rapporti. E ci sono fasi infine in cui è necessario disconnettersi dalle
nostre passioni, per non identificarsi in esse, e per accogliere semplicemente quello che dentro
percepiamo, senza farci domande.
L’ascolto di se stessi porta a sviluppare doti che non
pensavamo di possedere, qualità che ritenevamo perse. Non si deve far nulla per
ascoltare se stessi. E’ questo il bello, è questo il segreto. Spesso i segreti rimangono tali perché sono fatti di...nulla.
Siano benedette queste fasi della nostra vita che l'anima ci chiede di vivere allontanandoci dalla connessione continua e martellante che vuol farci sentir meno soli di quello che siamo.
Un allontanamento, un isolamento agli occhi di molti sì, ma che in verità nutre la nostra essenza, la nostra parte più intima, nascosta, il nostro centro o nucleo.
Ascoltate la propria essenza: essa è la cosa più importante, e da lì che si
gioca la partita.
Dove andiamo senza di lei? Dove andiamo senza le nostre radici?
Dove andiamo senza di lei? Dove andiamo senza le nostre radici?
Quando l’essenza viene soffocata dalla “continua connessione”, dalle parole inutili, ecco che, è matematico, sfocia in ansia, depressione, attacchi di panico.
Se c'è una vera connessione da salvaguardare è quella che ci spinge ad ascoltarci.
Buona giornata a tutti.
Nessun commento:
Posta un commento