venerdì 19 aprile 2013

sull'importanza della disconnessione


Quanto è importante nella vita il disconnettersi?
Personalmente credo sia fondamentale.
Disconnettersi sì da internet, cellulari, smartphone, facebook, wazzup, email, blog, televisione, e dalle infinite cose inutili con cui la pubblicità quotidianamente ci bombarda facendole passare come beni e servizi in grado di soddisfare bisogni importantissimi, senza i quali sarebbe invalidante anelare un’esistenza felice. Disconnettersi dai telegiornali e dalle persone che non senti mai e che ti mandano gli auguri solo a natale e nelle cosiddette feste comandate.
Ci sono fasi in cui è opportuno disconnettersi anche dalle persone a cui siamo affettivamente legati, con cui abbiamo ottimi rapporti. E ci sono fasi infine in cui è necessario disconnettersi dalle nostre passioni, per non identificarsi in esse, e per accogliere semplicemente quello che dentro percepiamo, senza farci domande.
L’ascolto di se stessi porta a sviluppare doti che non pensavamo di possedere, qualità che ritenevamo perse. Non si deve far nulla per ascoltare se stessi. E’ questo il bello, è questo il segreto. Spesso i segreti rimangono tali perché sono fatti di...nulla. 
Siano benedette queste fasi della nostra vita che l'anima ci chiede di vivere allontanandoci dalla connessione continua e martellante che vuol farci sentir meno soli di quello che siamo.
Un allontanamento, un isolamento agli occhi di molti sì, ma che in verità nutre la nostra essenza, la nostra parte più intima, nascosta, il nostro centro o nucleo. 
Ascoltate la propria essenza: essa è la cosa  più importante, e da lì che si gioca la partita.
Dove andiamo senza di lei? Dove andiamo senza le nostre radici?
Quando l’essenza viene soffocata dalla “continua connessione”, dalle parole inutili, ecco che, è matematico, sfocia in ansia, depressione, attacchi di panico.  
Se c'è una vera connessione da salvaguardare è quella che ci spinge ad ascoltarci. 
Buona giornata a tutti. 

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