martedì 10 maggio 2011

"lei deve cambiar lavoro"

Questa la sentenza della cardiologa dopo avermi visitato. Mai vista prima. La mia compagna aveva da poco conseguito il certificato medico sportivo, quando, intenzionato a fare un controllo ormai da qualche giorno a causa di una strana sensazione al petto in certi momenti della giornata, ho chiesto alla dottoressa, dato che stavo lì e che non c'erano dopo altri appuntamenti, di potermi visitare.
Gentilmente mi ha fatto accomodare e, prima di misurarmi la pressione, mi ha chiesto se
- praticavo già uno sport ("sì"),
- avevo un certificato medico sportivo in corso("sì"),
- in famiglia c'erano stati casi di malattie cardiovascolari ("mio padre ha un pacemaker, per il resto nulla"),
- al giorno bevo molti caffè (credo proprio di sì: 6-7), 
- al lavoro sono un po' stressato (un bel po'),
- lavoro molte ore (faccia lei: tra le 10 e le 12 al giorno),
- faccio il libero professionista (sì, il mediatore immobiliare).
La pressione era un pò alta: 145/90. Mi sentivo agitato, non sapevo bene perché. Non era la prima volta che facevo una visita medica ovviamente, e non ero teso per quel motivo. Mi ha poi fatto due elettrocardiogramma, uno a riposo, l'altro sotto sforzo. Mentre salivo e scendevo su quella scatola in legno mi ha chiesto se avevo fastidi al petto. Niente. Nessuna extrasistole poi durante l'elettrocardiogramma dopo lo sforzo.
"Lo sport può farlo tranquillamente", mi ha rassicurato, aggiungendo però a mo' di battuta "lei deve cambiar lavoro".
Muto, me la sono semplicemente guardata come a dire "si spieghi meglio". La dottoressa ha quindi precisato "il lavoro in sé non è un problema, ma evidentemente il contesto in cui si sta trovando ultimamente la sta stressando con conseguente senso di costrizione al petto". L'ipotesi è plausibile. Confrontarsi con tutto lo spettro di persone che ci sono è un'impresa. A volte dal dialogo nasce qualcosa di costruttivo ed è lì che il mio lavoro lo amo, altre volte mi ritrovo a dovermi scontrare (sempre più oramai in questi casi lascio perdere se la cosa lascia il mio standard di vita uguale) con delle rape che pensano di essere fenomeni.
Nelle prossime settimane farò anche una ecografia per approfondire e stare fugare ogni dubbio. Nel frattempo seguo quello che mi ha detto quando ci siamo congedati "cerchi di star sereno e di bere la metà dei caffè!".
E sembra che stia funzionando. 

3 commenti:

  1. Daje Maurì, a 3 caffè si puo' scendere.

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  2. Musicoterapia del Leone: un mese di Reggae, tre cd misti dopo i pasti (Uno a pranzo e due a cena)
    ;)

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