lunedì 30 gennaio 2012

il futuro è un'ipotesi

così cantava Ruggeri...

La settimana appena chiusa mi ha insegnato ad essere meno prudente. Detto così sembrerebbe un messaggio temerario, ma alla luce di certi dati è l'unico modo per correre come mi piace.

Nel post precedente scrivevo di come mi è capitato, sostanzialmente, che per seguire la tabella non ho fatto i conti con la realtà e quindi quando avrei potuto correre mi sono riposato (pur essendo in condizione di farlo ovviamente) e quando avevo segnato sessioni di allenamento o non ho corso o non come avrei desiderato, cosa che si è verificata sabato e domenica. In totale ho coperto solo 35 km, che non ritengo assolutamente sufficienti per la condizione in cui mi sento. Posso dar molto di più e sentirmi rallentato mi dà fastidio.

Nella vita ovviamente oltre alla corsa c'è altro, e allo stesso tempo nella vita contano i risultati. Se poi si tratta di risultati che per me contano, come per esempio quello, innocente e meraviglioso al tempo stesso, di correre per un tempo e un chilometraggio soddisfacenti, allora è il caso proprio di gestire meglio le opportunità che si hanno a disposizione. E un po' di audacia ci vuole.

Quindi mi riprendo gli spazi rubati alla corsa, e mentre la tabella segna riposo ora vado ad infilare un bell'allenamento di 75'. Domani la tabella segna corsa, domani per fortuna già so che non potrò allenarmi...

già...il futuro è un'ipotesi.

6 commenti:

  1. E' dura trovare le motivazioni, molto spesso penso al dopo, al futuro appunto, mi concentro sulle sensazioni di soddisfazione e di appagamento che seguono la corsa.
    Non sempre funziona ma è uno stratagemma, ne ho qualcuno e li provo a rotazione.

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  2. in verità i programmi son fatti per essere smentiti dagli imprevisti... a mio avviso è meglio vivere alla giornata, sempre che non si abbia un obiettivo preciso... augh!

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  3. Anche a me capitava spesso di dover affrontare un allenamento concentrandomi sulle sensazioni provate dopo aver corso...ora invece, e per fortuna forse, il piacere è più "attuale", me lo godo l'allenamento, anche quando intenso, ed ancor di più il benefico effetto.

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  4. yogi: il presente è un dono, e bisogna sfruttarlo al meglio. Ma in certe occasione una direzione bisogna darsela, poi nessuno ci butta giù dal letto alle 5:00 se non andiamo a correre!
    Senza prestar troppa attenzione ai giorni precisi di riposo ed allenamento mi reputerei contento se riuscissi semplicemente a correre i km ed il tempo desiderati.

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  5. Quando riesco a correre solo due giorni infrasettimanali, non guardo più il programma del giorno ed eseguo solo il miglior carico possibile con il tipo di condizionamento utile nel momento. I giorni che non ho corso e che non correrò serviranno per recuperare.
    In questo modo abbandono solo un po' di chilometri che si possono sempre recuperare la domenica.

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  6. Giuseppe:tutto sommato le sessioni della scorsa settimana sono state 4, quindi nemmeno poche, a voler veder il bicchiere mezzo pieno. Ho saltato mercoledì mentre martedì, che potevo correre, non ho corso per seguir sta benedetta tabella. Sabato e domenica ho corso meno di quel che avrei voluto. Fortunatamente è un po' di tempo che corro solo due volte la settimana, e in quel caso la tua soluzione sarebbe la migliore.

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